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SECONDO 271 al i3o3, che, dopo alcune altre edizioni, è stata inserita dal Muratori nella accennata raccolta (ib. p. 1247). alcune altre opere da lui composte si veggano i medesimi PP. Quetif ed Echard che coll’usata lor diligenza ne han ragionato, e inoltre il Fabricio colle giunte di monsignor Mansi (Bibl. med. et inf. Latin, t.6, p. 20). XXXII. Le Vite de’ Santi ancora ebbero in questo secolo uno scrittore, il cui lavoro però non ha ancor veduta la luce. Ei fu Pietro Calo da Chiozza dell’Ordine de’ Predicatori, il quale scrisse, circa il principio del secolo, in due gran volumi le Vite de’ Santi. I PP. Quetif ed Echard parlano di alcuni codici che se ne conservano in Bologna e in Roma (l. cit p. 511). Ma più diligentemente descrivesi dal ch. Foscarini (Letterat venez. p. 356) una copia distinta in sei grossi volumi e assai elegantemente scritta, che se ne conserva in Venezia nella biblioteca de’ Domenicani de’ SS. Giovanni e Paolo. Opera ancor più ampia sull’argomento medesimo scrisse in questo secolo stesso Pier de’ Natali veneziano, piovano prima della chiesa de’ SS. Apostoli in Venezia dal 1363 sino al 1370, poscia verso questo tempo fatto vescovo di Equilio ossia di Jesolo nel Trevisano; della qual città e del qual vescovado parla assai eruditamente il dottissimo Apostolo Zeno (Diss. voss. t. 2: p. 32), il quale ancora ci dà altre notizie intorno alla famiglia di questo vescovo, e intorno all’opera delle Vite dei Santi da lui divisa in dodici libri. Più edizioni se ne hanno rammentate dal medesimo Zeno, il quale si fa XXXII. Scrittori Ielle Vile le1 Santi,