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SECONDO 263 Finalmente, dopo averlo avvertito che un tale studio richiede non poco tempo, e dopo aver di nuovo parlato della voce sparsa ch’ei fosse divenuto guerriero, conchiude esortandolo a valersi della gioventù, di cui gode, per rimettersi sul buon sentiero: Fertile tempus habes, pulchra fiorente juvonta » Quo te restituas, si te regat insita virtù*. XXVIII. Questa lettera di Albertino a Marsiglio si dee, a mio parere, riferire a quel tempo mo-..1 * . D.• • n.. • , 1*.. • trufferie in in cui questi era in Parigi, cioè a’ primi anni Parigi, del secolo xiv. È certo ch’ei fu ivi rettore di quella università l’an 1312 (e non di quella di Vienna, come ha creduto il Fabricio Bibl. med. et inf. Latin, t. 5, p. 33), il cui errore già è stato avvertito dal Lambacher (Bibl. civ. Vindob. p. 156) e da monsig. Mansi), e il du Boulay parla di alcuni provvedimenti per essa dati, mentre ei sostenea tal carica (Hist. Univ. Paris, t 4? p. 163). È certo inoltre ch’egli ivi fu professore, e ne abbiamo la pruova nell’esame giudiciale fatto l’an 1328 a Francesco da Venezia accusato d’essere stato in Parigi servidore e complice de’ delitti di Marsiglio, il qual processo è stato dato alla luce prima dal Baluzio e poi dall’Oudin (De Scriptor. eccl. t 3,p. 886, ec.): perciocchè Francesco, interrogato di ciò, risponde ch’egli non era mai stato servidor di Marsiglio, nè mai avea con lui abitato, nisi dumtaxat serviendo sibi utScho• Scholaris, parando mensam, et dando vini mi aliquoticns et raro, si cut et nonnulli alii Scholares faciebant; ove riflettasi di passaggio al costume