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j58 libro ma secondo le leggi di quello Studio, con gran fatiche e sudori egli ha ottenuto il magistero, ed ha stese sì ampiamente le sue cognizioni, che di lui si può dire ciò che diceasi già di S. Agostino padre del suo Ordine , cioè che non è possibile legger cosa cui maestro Luigi non sappia. Così prosieguono essi lodando il sapere e poscia i costumi e le virtù del Marsigli, e la prudenza nel reggimento del suo Ordine da lui mostrata nella carica di provinciale della provincia di Pisa, e conchiudono pregando il pontefice a volerlo dar loro a vescovo ed a pastore. La richiesta de’ Fiorentini non ebbe effetto, anche perchè dal principio dell’arrecata lettera par che raccolgasi che più d’uno furon da essi proposti al pontefice per tal dignità. Continuò dunque Luigi a vivere privata’ mente, e ad istruire anche in età già avanzata, come raccogliesi da un passo di Poggio fiorentino (Pogg. Op. ed. Basil 1538, p. 47°)> colla sua dotta conversazione i Fiorentini che a lui accorrevano, fino alla morte che avvenne a’ 21 d’agosto del 1394, come da una memoria di que’ tempi pruova il Mehus (l. cit p. 286). Quindi vuolsi corregger l’errore degli scrittori agostiniani citati dal Fabricio (Bibl. med. et inf Latin, t 4, p 289), e seguiti da altri che ne prolungan la vita, altri fino al 1436, altri fino al 1450. Se vi ebbe veramente, come essi affermano, un Luigi Marsigli che nel Concilio fiorentino disputasse contro de’ ’ Greci, convien dire ch’ei fosse diverso da quello di cui abbiam finora parlato. I Fiorentini per onorare la memoria di sì grand’uomo, nella chiesa