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256 LIBRO tutto egli sapeva, tutto aveva presente. Io, al contrario, molte cose da lui ho udite e apprese, e in molte cose di cui mi stava dubbioso, ei mi ha confermato col suo parere (Vita Ambr. camald. p. 283). Più bello ancora è il passo tratto dalla Vita di Niccolò Niccoli latinamente scritta da Giannozzo Manetti, in cui dopo aver descritti i primi studj da Niccolò fatti in età già adulta, diedesi egli pertanto, dice, a coltivar V amicizia e a porsi sotto la direzione di Luigi Marsigli, uomo singolare a que’ tempi per santità di costumi e per eccellenza di sapere, da cui perciò poteva insieme co’ buoni studj apprendere ancora F arte di vivere saggiamente. Era allora il nome di Luigi sì celebre e sì famoso , che la casa di lui era di continuo frequentata da giovani e da uomini egregi d ogni maniera, i quali per istruirsi a lui da ogni parte accorrevano non altrimente che ad oracol divino. Entrato dunque alla scuola di sì grande e sì dotto maestro, con tal diligenza vi attese, che appena mai gli si toglieva di fianco. Quindi ne venne che, oltre una vasta cognizione di moltissime cose, ei ne riportò ancora egregi costuni ed ottimi ammaestramenti. Perciocchè fra le altre cose che a questa viva sorgente, sembrò ch’egli attingesse, fu la purezza della lingua latina, la cognizion delle storie domestiche non men che straniere, e la scienza della, sacra Scrittura, nelle quali cose era Niccolò profondamente versato (ib. p. 76). E siegue poscia a descrivere il frutto che il Niccoli ne trasse anche per P onestà de1 costumi e per la virtù d’ogni maniera, di cui Luigi gli era esempio.