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XXIII Luigi Marsigli illustre teologo agostiniano amato dal Petrarca. a5o LIBRO numero d’illustri teologi. Nel tomo sesto di questa Storia vedremo quanto fiorente fosse al principio del secolo xv il collegio de’ teologi in Firenze , e alcuni di essi potrebbono aver qui luogo. Ci riserbiam nondimeno a parlarne allora congiuntamente; e qui, dopo aver accennato quel Bindo da Siena agostiniano, vicario generale del suo Ordine nella diocesi di Siena, morto nel 1390, e autore di un’opera teologica che conservasi nella biblioteca del re di Francia (Oudin, t. 3 , p. 1220), oltre più altre che si annoverano dal Gandolfi (l. cit. p. 104), e Girolamo da Siena dello stesso Ordine, di cui alcune operette italiane, scritte sulla fine di questo secolo, ha di recente pubblicate il P. Idelfonso di S. Luigi carmelitano scalzo che anche lungamente ha trattato di questo scrittore (Delizie degliErud. Tose. 1.1, 2), farem fine alla serie de’ teologi di questo secolo col parlare di uno de’ più dotti uomini che in esso vivesse, e che, comunque ne’ teologici studj singolarmente ottenesse gran nome, coltivò nondimeno e promosse ancor tutti gli altri, talchè deesi annoverare a ragione tra quelli che con più impegno si adoperarono nel richiamare all’antico lustro le scienze e le lettere. XXIII. Ei fu Luigi Marsigli agostiniano e fiorentino di patria, di cui gli stessi scrittori del suo Ordine non ci han date molto copiose nè molto esatte notizie, come pure a un uom sì dotto e sì celebre parea convenirsi, e di cui io cercherò d’illustrare, come meglio mi sarà possibile, le azioni e i meriti, valendomi de’ monumenti prodotti dal ch. sig. ab. Mehus nella