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SECONDO 243 vi si conservano. Ma torniamo a Buonaventura. Egli mostrossi ben grato all’amor del Petrarca j perciocché essendo questi morto nel 1374 egli nelle solenni esequie che gli furono celebrate, ne recitò 1’ora zi 011 funebre. Gatar. Hist. Script. rer. ital. vol. 17, p. 219). L’anno seguente ei fu da Gregorio XI mandato suo legato a Lodovico reN<f d’Ungheria, per indurlo ad intraprendere la guerra sacra; e il Torelli (Sec. agostin. t. 6, p. 159$) riferisce la bolla che perciò dal pontefice gli fu indirizzata. Quindi l’an 1377 fu eletto general del suo Ordine, nella qual dignità essendosi egli mostrato fedele sostenitore del partito di Urbano VI, questi non l’anno 1384, come comunemente si crede, ma l’anno 1378, come a’ monumenti autentici pruova il Ciaconio (Vit. Cardinal, t. 1, p. 659 ed. rom. 1677), e come confermasi dalla Cronaca Estense (Script. Rer. ital. vol. 15, p. 503) e dagli Annali milanesi (ib. vol 16, p. 771), sollevollo all’onore di cardinale di Santa Chiesa. Gli scrittori moderni da me veduti non hanno osservata un’onorevole ambasciata a cui fu dal pontefice inviato questo cardinale, cioè a Uladislao re di Polonia. Io la riferirò colle parole di Andrea Gataro scrittore contemporaneo, perchè contengono un luminoso elogio di Buonaventura, e delle grandi cose da lui in quel tempo operate (Script. Rer. ital. vol 17, p. 503): Mandò (Urbano VI) per Legato in quelle parti il Reverendissimo Cardinale Frate Bonaventura della nobile prole di quelli da Peraga della Città di Padova, huomo in quel tempo (F ottima e santa vita e di grandissima dottrina. il quale