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240 LIBRO alla dignità di patriarca di Gerusalemme e di vescovo di Rimini, la qual sede egli tenne dal 1371 fino al 1374 (Ugh. Ital. sacra, t 2, p. 428). Appena però potè egli mai assistere di presenza alla sua chiesa, adoperato in gravi affari dal pontefice stesso e da Gregorio XI di lui successore; per cui ordine inviato a Parigi} mentre ne torna a Roma nel suddetto anno 1374, morì in Acquapendente, e il corpo ne fu poi trasportato ad Orvieto, e sepolto nella chiesa del suo Ordine. Alcuni hanno creduto ch’ei fosse ancora amministratore del vescovado di Spalatro; ma il dotto P. Daniello Farlati della Compagnia di Gesù crede (Illyr. sacra, t. 3 , p. 325) che quell’Ugolino Malabranchi, a cui la detta chiesa fu confidata, sia diverso dal nostro; perciocchè, oltre più altre ragioni, questi era , come si è detto , agostiniano , quegli monaco di S. Benedetto. x\x. XIX. Di Tommaso da Padova carmelitano, da Padova r che è il secondo de’ teologi italiani rammentati Frignano?^ dal Ghirardacci, da cui vien detto Testuale eccellentissimo ed eloquentissimo, io non trovo alcun’altra notizia. Non così del terzo che è Tommaso da Fregnano nobile modenese dell’Ordine de’ Minori, cui il Wadingo chiama per error Farignano (Ann. Min. ad an. 1378, n. 5). Dopo essere stato general del suo Ordine, fu da Gregorio XI sollevato l’anno 1372 al patriarcato di Grado (Ugh. Ital. sacra, t. 5, p. 1151), e nell’anno seguente adoperossi con felice successo a stabilire la pace fra i Veneziani e Francesco da Carrara, come abbiam nella Storia del Caresino (Script Rer. ital. vol. 12, p. 44°)>