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SECONDO a3 <j perchè il Sarnano credette che nell1 acutezza d’ingegno ei s’accostasse dappresso a quel teologo, a cui gli scolastici, ritrovatori sempre fecondi di nuovi nomi, han dato quel di Sottile. XVIII. Assai migliore però dovett’essere lo stato della teologia in Italia, dacchè ivi s’introdussero dopo il 1360 le pubbliche scuole di questa scienza; ma il frutto che se ne colse appartiene singolarmente al secol seguente. Il Ghirardacci ci ha conservati i nomi (Stor. di Bol. t 2, p. 278, ec.)• de’ primi nove teologi che nell1 università di Bologna furono eletti a formarne il collegio l’anno 1364., due de’ quali sono francesi, cioè Pietro Tommaso d’Aquitania carmelitano patriarca di Gerusalemme, e Pietro Monaco di Clugny; gli altri tutti sono italiani. Il primo di essi è Ugolino Malabranchi da Orvieto agostiniano, di cui il Fabricio (Bibl. graec. t 6, p. 739; Bibl. med. et inf. Latin, t. 3 , p. 303), e prima di lui il Bzovio (Ann. eccl. ad an. 1378), hanno fissata l’età nel secolo precedente, confondendolo forse con Latino Malabranchi domenicano, cardinale e vescovo d1 Ostia, morto l’anno 1294 (Script. Ord. Praed. t. 1, p. 436). Ugolino, che dall’Oudin (t. 3, p■ 1141) e dagli scrittori agostiniani da lui citati si dice dottor parigino e successor nella cattedra teologica di Gregorio da Rimini, dopo aver date per più anni pruove del suo ingegno, di cui ci rimangono alcuni saggi nelle opere teologiche che manoscritte si conservano in alcune biblioteche del suo Ordine (Oudin l. cit.)} e dopo essere stato eletto generale dell’Ordine stesso l’anno 1368, fu da Urbano V sollevato XVIII. Teologi del collegio londato in Bolo* gna, e prima Ugolino MalaLraucbi.