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^32 LIBRO Specchio di penitenza, a cui ha conciliata più fama l’eleganza dello stile che la dottrina con cui è scritto, è ancora autore di certe giunte ai Comenti di Tommaso da Walois su’ libri di S. Agostino della Città di Dio (Echard, ec. l. cit. p. 645), e di una traduzione italiana de’ libri stessi (V. Paitoni, Bibl. de’ Volgariz. t.1,p. 9, ec.); e Giovanni da Fabriano agostiniano morto l’an 1348, di cui il Ghirardacci (Stor. di Bol. t. 2, p. 192) e il Fabricio (Bibl. med. et inf. Lat. t. 4, p. 74)? oltre altri autori da lui citati, rammentano un trattato in cui cercava di conciliare Platone colla sacra Scrittura, e alcune altre opere filosofiche e teologiche, niuna delle quali però è stata pubblicata, isniuie di Verso la metà del medesimo secolo (•ujilirlmu fiorì parimente Guglielmo da Cremona dello ™C,goTiTstesso Ordine agostiniano, che dalla più parte niano. degli scrittori vien cognominato Amidani, benchè non manchi chi il voglia nella famiglia de’ Tocchi. Di lui parlano, oltre gli storici agostiniani, T Ari si (Cremon. litter. t. 1, p. 163) e il Cotta (Museo novar. p. 207), e rammentano la dignità di generale dell’Ordin suo, a cui egli pure più volte fu sollevato, prima l’an 1326 e poscia l’ultima volta nel 1341 - Nel qual tempo egli ottenne, fra l’altre cose, al suo Ordine il convento presso la chiesa detta di S. Pietro in Ciel d’oro in Pavia. Ma più distinte notizie ce ne somministra una Cronaca antica del convento di S. Agostino in Cremona, che ivi ancora conservasi , e che è stata esaminata dal più volte lodato P. della Torre. Da essa raccogliesi che Guglielmo vestì l’abito de’ Romitani nel primo