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SECONDO a3l sette anni appresso, e morì poscia in Bologna nel 1327. Alcune opere di teologia polemica gli vengono attribuite dagli scrittori domenicani (Echard, Script Ord.Praed. t iyp. 49^), senza però indicarci ove esse conservinsi. Egli ebbe ancor parte nella pubblicazione del libro d’Agricoltura di Giampietro Crescenzi, di che diremo altrove. Ma più bella memoria ci lasciò di se stesso nel suo convento di S. Domenico in Bologna, cioè il celebre codice d1 Esdra, che allor credevasi autografo, ed ora, benchè abbia perduto il pregio di una sì venerabile antichità, viene però ancora considerato come uno de’ più pregevoli che vi abbia al mondo (Montfaucon, Diar. ital. c. 17). Seguirono appresso Porchetto de’ Salvatici genovese monaco certosino, autor di un’opera contro i Giudei, stampata in Parigi l’an 1520, il qual si crede vissuto verso il 1315 (Oudin de Script, eccl. t. 3, p. 736); Bartolommeo da Pisa, ossia da S. Concordio, del medesimo Ordine, che credesi morto nel 1347? autor di,,una Somma di Teologia morale, di cui parlano lungamente i PP. Quetif ed Echard (l. cit p. 623), e di cui dovremo far di nuovo menzione parlando degli scrittori di filosofia morale; Raniero parimente da Pisa, ossia di Ripalta, dello stesso Ordine, morto nel l351 , di cui abbiamo un trattato universale di teologia disposto per ordine alfabetico, e perciò intitolato Pariti teologia, di cui veggansi i poc’anzi citati autori (ib. p. 635) e il Muratori (Script Rer. ital. vol. 11, p. 286) *, Jacopo Passavanti domenicano egli pure, morto in Firenze nel 1357, che oltre lo