Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/233

1 196 uvno probabilmente lo stesso che l’anno 1347 podestà* di Piacenza (Poggiali, Mem, di Piac, ad h. an.) ■ vili. vili. In questo secolo finalmente, se crediamo Rrluminv ■ „ * 1. ’.. Hr’ Viaggi.li a una Relazione stampata due secoli; appresso, An^moV,1- la sorte spinse un nobile Veneziano allo scoprino "rf"’,’T mento di parte delle terre sottentrionali. Nicre srl tea ino* i »**•• colò Zeno pubblicò colle stampe di Venezia l’anno 1558 la Relazione dello scoprimento delr Isole Fri slanda. Es landa, Engroveland, Es to filanda , et Icaria. fatto per due fratelli Zeni, M. Niccolò il Cavaliere, e M. Antonio. In essa egli narra che il suddetto Niccolò (che dicesi il vecchio per distinguerlo dal giovane autore della Relazione) dopo la battaglia di Chioggia, armata a proprie spese una nave, e postosi in mare l’anno 1390, navigò verso l’Inghilterra*, e che, sorpreso da impetuosa tempesta, fu spinto alla Isola Frislanda, che credesi, come si osserva nella Raccolta dei Viaggiatori (t. 45, p. 280), parte del continente di Groenlandia. Ivi accolto amorevolmente da Zichmni, signore di quella e di più altre isole, gli recò grande aiuto nella guerra che sostenea contro il re di Norvegia, e ne ebbe perciò onori e ricompensa non picciole. Niccolò ne diè ragguaglio per lettere ad Antonio suo fratello, il qual pure, colà tragittatosi, trovò presso quel principe amorevole accoglimento. Niccolò e Antonio s’inoltrarono a scoprire altre provincie, e Niccolò singolarmente giunse alla Estotiland, ossia alla parte settentrionale della Terra di Labrador; e amendue morirono in que’ paesi, Antonio 10 anni dopo Niccolò, e 14 dacchè eravi