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1Q2 LIBRO Fratrum Praeclicatorum visitavi in mea peregrinatione, quam feci anno mcccxx. E da essa veggiamo ch’ei corse la Palestina e l’Egitto, e che fu ancora a Costantinopoli; ma egli appena fa altro che accennare i nomi de’ luoghi per cui passò, e alcuni monumenti di religione che vide. Di diversa natura, perchè per diverso fine intrapresi, furono i viaggi di Andalone del Nero genovese, uno de’ più celebri astronomi di questa età, e di cui perciò altrove dovrem favellare. Il Boccaccio, a cui dobbiam quelle poche notizie che di lui ci sono rimaste, accenna che egli, per desiderio d’inoltrarsi vie maggiormente negli studj astronomici, andò viaggiando quasi per tutto il mondo: cum universum pene orbem sub quocumque horizonte peragrasset (Geneal. Deor. l. 15). Ma null’altro noi ne sappiamo, poichè nè egli nè alcun altro ci ha raccontato più stesamente quai provincie egli vedesse. Lo stesso possiam dire di Giovanni Colonna soprannomato di S. Vito, a cui abbiamo una lunga lettera del Petrarca (Famil). l. 6, ep. 3). Egli costretto a cedere al tempo nelle funeste discordie che la sua illustre famiglia ebbe col pontefice Bonifacio VIII, avea abbracciata quell’occasione per viaggiare ne’ più lontani paesi. Ricordati, o padre, così gli scrive il Petrarca consolandolo della podagra, ond’era compreso, de’ viaggi in tua gioventù intrapresi, e di quel tuo animo insofferente del riposo. Tu vedrai che la podagra era a te necessaria non altrimente che il freno a uno sciolto destriero. Ella starebbe forse bene a me ancora, perchè apprendessi una volta a