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PRIMO - 171 preslavagli, e donavagli ancora i libri medesimi, fra’ quali avea da lui ricevuti i due libri de Gloria, del cui smarrimento egli poi tanto si dolse, come altrove si è detto. Le gei am parimente nella Vita del gran siniscalco Niccolò Acciaioli scritta da Matteo Palmieri (Script. rer. ital. vol. 13, p. 1228), che avendo ei fabbricata con regia magnificenza la Certosa presso Firenze, vi aggiunse una casa in cui da tre maestri si tenessero le scuole, assegnando fondi, a’ quali mantenere essi non meno che cinquanta studenti; e che a loro vantaggio comperò molti libri, e nel monastero stesso li pose, quasi principio di una splendida biblioteca che avea risoluto di aprirvi. Il Cardinal Luca de’ Fieschi, morto nel 1336, avea egli pure un’assai ragguardevol raccolta di libri, come ci assicura l’ab. de Sade (Mém. de Petr. t. 1, p. 65) che dice di averne veduto l’inventario ne’ Registri di Benedetto XII. Quel Giovanni Manzini, più volte da noi citato, acenna egli ancora la sua propria biblioteca Miscell. Coll. Rom. t. 1, p. 190), e al tempo medesimo descrive leggiadramente la bibliomania da cui era compreso un certo Andreolo de Ochis bresciano vecchio settuagenario, a cui scrive, e di cui dice scherzando che avrebbe venduti i fondi, venduta la casa, venduta la moglie, venduto ancora se stesso per comperar libri, de’ quali pure avea già una grandissima copia. XV. Ciò che abbiam detto della sollecitudine xv. del Petrarca e del Boccaccio, nel ricercar da ogni parte e nel correggere gli esemplari delle de,Po,ri,rca* opere degli antichi scrittori, basta a persuaderci