Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo V, parte 1, Classici Italiani, 1823, V.djvu/167

13o libro Giovanni XXII con due sue bolle del 1 d’agosto 1318 (ib. p. 160, 181) e de’ 20 di febbraio del 1321 più espressamente ordinò qual metodo si dovesse tenere nel conferire la laurea , colle stesse parole a un dipresso di cui egli usò lo stesso anno 1318 riguardo a quella di Roma, come sopra si è detto, ristringendo un tal privilegio solo al canonico e al civile Diritto. Infatti nella scienza legale singolarmente divenne questo Studio famoso in Italia, poichè ebbe per più anni a professori di legge i due celebri oracoli Bartolo e Baldo natio della stessa città. Carlo IV l’anno 1355 gli accordò tutti i consueti privilegi , come vedremo parlando di Bartolo. E maggior nome ancora gli conciliò il cardinale Niccolò Capocci morto l’anno 1369), il quale, come abbiamo da molti scrittori, e specialmente dall’antica Vita di Urbano V, pubblicata dopo altri dal Muratori (Script. Rer. ital. t. 3, pars 2 , p-6/\), co’ suoi proprj beni fondò e dotò in Perugia un collegio pel mantenimento di alcuni poveri scolari, a cui diede il nome di Santa Sofia. Anche le altre scienze però vi si professavano, e ne abbiamo in pruova una lettera scritta da Giovanni Manzini circa l’anno 1380 a Francesco da Siena medico del papa, e prima reggente dello Studio di Perugia , clic è stata pubblicata dall’abate Lazari (Misceli. Coll. Rom. t. 1 , p. 184) (a). (a) Pelle scuole di Perugia, e di molti professori che v’iùsegnarouo, belle esatte notizie ha sparse il eh. abate Annibaie Maiiolli nella sua opera degli Uditori di Rota perugini.