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I’ j6 LIBRO ili cui si concede di aprirv i scuole di Diri Il o civile e canonico, di logica, di filosofia, di medicina, di astrologia, dell’arte del notaio e di tutte l1 arti liberali, aggiuntivi tutti i privilegi alle altre università da lui conceduti. Alla qual concessione si aggiunse poscia l’an 1387 quella del pontefice Urbano VI, il quale pure accordò a quella università le grazie medesime che da’ romani pontefici si soleano concedere. Questa bolla ancora è stata posta in luce dal sopraddetto ch. editore (ib. p. 185), e in essa veggiamo che egli ordina che vi si professin tutte le scienze, trattene la teologia; perciocchè questa era riserbata soltanto ad alcune università più famose, come da molti esempj in questo stesso capo recati è abbastanza palese, xxx. XXX. Tutte le università, delle quali abbiam ,,ovinnfon" ragionato finora, dovettero la loro origine o Ferino”1’* d’ principi, o a’ magistrati delle città in cui furono aperte; e l’autorità de’ pontefici e degl’imperadori si aggiunse solo a confermarle, e ad. onorarle di privilegi. Altre ve n’ebbe che a’ romani pontefici interamente furono debitrici della lor fondazione; e la prima che in questo secolo ci si offre, è quella di Fermo fondata l’anno 1303 da Bonifazio VIII. Abbiamo ancora la bolla di questo pontefice (Bullar. rom. t. 1, ed.it. Cherub. p. 145), in cui la erige, ordinando , ut in eadem Civitate de coetero sit studium generale ad instar studii Bononiensis, illudque perpetuis temporibus inibi vigeat, tam in Theologia , Jure Canonico ac Civili, et Arti bus, quam alia qualibet licita facultate; e concedendo inoltre alla università medesima