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PRIMO IO7 voce; e non si è trovato giammai o vestigio o indicio alcuno di editto su ciò pubblicato. Il Fabbrucci a provare che Carlo IV accordò quest’onore a quella università, reca i registri delle lauree in essa conferite, ne’ quali si fa menzione della ponteficia insieme e della imperiale autorità. Ma come egli stesso confessa che que’ registri non incominciano che dal secolo seguente, così non sembra provato abbastanza che l’imperadore, il quale onorò con tal privilegio l’università di Pisa, fosse Carlo IV piuttosto che alcuno altro degl1 imperadori susseguenti. Assai più certo è l’onore che questa università ricevette da’ celebri professori che ad essa furon chiamati; poichè la vedremo in ciò gareggiare con quelle di Bologna e di Padova, e i Bartoli e i Baldi ed altri uomini a questa età famosissimi tenervi con sommo applauso le lor lezioni. XX. Ma le pubbliche calamità, le guerre, le D JJj*{pestilenze, le civili discordie che sommersero scia r<l « 11talia tutta in gravissimo lutto, non furonolop‘ meno funeste a Pisa e all’università ivi aperta; e le sciagure giunsero a tale, che l’anno 1359 furono i Pisani costretti a formare e pubblicare un decreto, che si riferisce dal mentovato Fabbrucci (ivi), con cui ordinarono che in avvenire niun professore venisse più condotto a tenere scuola di legge civile e canonica, e che quegli che allor la teneano, fossero licenziati. Rimase dunque soltanto qualche professore che insegnasse gli elementi delle altre scienze, poichè più oltre un uom solo non poteva; e ne abbiamo in pruova il decreto fatto da quel