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PREFAZIONE XIII prima, io concederò all’ab. de Sade ch’ella non corrisponda abbastanza all’erudizione e alla fama del suo autore, e che vi sian corsi più errori che da un uom sì erudito non poteansi aspettare. Ma lo scrittor francese non si mostra qui molto intendente della lingua italiana; perciocchè dicendo il Muratori ch’egli avea scritto queste osservazioni sul Petrarca in villa, f ab. de Sade lo riprende (p. 57) perchè abbia scritta in villa e senza il necessario ajuto dei libri la Vita del Petrarca: il che dal Muratori non sì è mai detto. La Vita scrittane da M. de la Bastie, benchè onorata di grandissimi elogi da’ giornalisti francesi, piace nondimeno sì poco all al), de Sade, che afferma (p. 63) ch’ei si è ingannato in quasi tutti gli avvenimenti della vita del Petrarca. Niuno s’aspetterà, io credo, che mi faccia a difendere uno scrittor francese contro un suo nazionale che lo accusa di gravissimi falli. Contendano essi tra loro, quanto lor piace; e noi passiamo frattanto a parlar della terza delle mentovate V ite, cioè di quella scritta da Luigi Bandini. L’ab. de Sade, benchè confessi che molte notizie ci ha egli date pregevoli assai, e che ha pubblicati alcuni utili monumenti, vi trova nondimeno parecchi errori ch’egli ci viene schierando innanzi (p. 65). Ma perchè ha egli dissimulato che molti di tali errori già erano stati avvertiti, appena fu pubblicata tal Vita, nelle Novelle letterarie di Firenze (1748 p. 593, ec., 609, ec.)? L"ab. de Sade le ha pur vedute; poichè a questo luogo medesimo le cita egli stesso. Perchè dunque ci dice solo ch’esse ricolmaron di elogi la Vita del Bandini, e non ei dice che ne rilevarono i falli, e alcuni singolarmente di quelli ch’egli stesso rileva? Pretende egli forse di farci credere che niuno innanzi alni gli avesse avverti ti? Sembra, a dir vero, che l’ab. de Sade si arroghi più spesso ancora che non converrebbe la gloria di far nuove scoperte. Ei riprende a ragione il Bandini (p. ()68), perchè differisce fino all’anno 1364 la restituzione che al Petrarca fecero i Fiorentini de’ suoi beni paterni, il che avvenne nel 1351. E voi, dice egli, la troverete nelle mie Memorie rivestita di tutte le. sue circostanze che con mio grande stupore non ho trovate in alcuno de’ vostri storici. Poteva però egli aver lette tutte queste