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PP. IMO 87 intorno a questa città? Io ho così vivamente, impressa nell animo l immagine dell antica Bologna, che ogni qualvolta mi volgo a rimirar la presente, per poco sembrami di sognare, e appena credo ai miei occhi; già da molti anni alla pace è sottentrata la guerra, alla libertà il servaggio, all abbondanza la povertà, a’ giuochi la tristezza, a’ canti i gemiti, alle danze delle fanciulle le schiere de’! ladroni, cosicchè, trattene le alte torri e le chiese che ancor sussistono, e che dalle lor cime rimirano l infelice città, questa che si dicea Bologna, or sembra tutt!altro ornai clic Bologna. Della premura e della sollecitudine da Urbano V usata nel ricondurre all’antica sua gloria l’università di Bologna parla ancora il Petrarca in un’altra sua lunghissima lettera scritta l’anno innanzi allo stesso pontefice (ib. l. 7, ep. 1); e perchè scrive a lui stesso, sembra esagerare alquanto il felice effetto ch’ei ne ottenea, anche per animarlo a proseguire la ben cominciata impresa. Io udiva parlare, die’egli, del singoiar ti 10 impegno e della paterna tua sollecitudine per l u.jiiversità di Bologna, quale in niun pontefice si è mai veduta e in niun sovrano; con quanti e quai privilegi, con quale magnificenza, con quale affetto cerchi di ristorare quella università abbattuta ed oppressa da continui tumulti di guerre, e non solo di renderle l’antico lustro , ma di accrescerglielo ancor maggiormente, ove sia favorevole la fortuna! E questa ancora io riputavala impresa degna di te, e a te riserbata. Perciocchè chi recar dee aiuto e soccorso a una città madre e nudrice di tutti gli studi,