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III. Altre \icende di es* sa, • passa"’ gio de1 |»rolesso ri e degli scolari a Siena. 74 LIBRO perciocché così ei comincia un suo comento ch’egli intitolò Dilucidatorio sopra Avicenna: In nomine Domini, ec. Incipit expositio quartae fene primi Canonis Avicennae, quam ego Dynus de Florentia incepi componere, cum legi Bononiae anno sexto meae lecturae mcccxi. Se dunque F anno 1311 era il vi della lettura di Dino in Bologna, convien dire ch’ei cominciasse a tenervi scuola lo stesso anno 1306, e che l’interdetto dello Studio non fosse molto curato da’ Bolognesi, o non avesse effetto che per brevissimo tempo; benchè i Bolognesi non ne fosser prosciolti che l’anno 1308 (ib.p. 523) (a). III. Più funeste per avventura sarebbono a quella università riuscite le domestiche turbo. lenze, se i magistrati non le avessero pronta; mente sopite. L’anno 1316 i rettori della Ragion canonica e civile irritati contro il podestà di Bologna, da cui credeansi offesi, uscirono improvvisamente dalla città e si ritirarono ad Argenta, e gli scolari già si accingevano anch’essi a seguir l’esempio de’ professori. Ma il Consiglio, spediti prontamente ad Argenta alcuni ambasciadori, si adoperò per modo, ch’essi fecer ritorno a Bologna, ove poscia si diede loro e agli scolari la dovuta soddisfazione, e si stabilirono solennemente condizioni e patti alla stessa università assai onorevoli. Di ciò non abbiam memorie nelle cronache antiche, ma solo presso il Ghirardacci (ib. p. 587), il quale però (r/) Veggasi questo passo meglio rischiarato e corretto nel libro II, capo *> , me più a lungo si ragiona di Dino.