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PRIMO 73 e altrove accenna gli opportuni provvedimenti a vantaggio dell’uni vesità medesima dati (ib. p. 464, 539, 560, 581). Ma non andò guari che levossi contro di essa una fiera burrasca. Il cardinale Napoleone degli Orsini mandato l’anno 1306 da Clemente V in Italia col carattere di legato, e venuto a Bologna, mentre si adopera ad acchetarvi le interne discordie, cadde in sospetto di voler cambiare lo stato e il governo della città; ed eccitatosi perciò un popolare tumulto, fu costretto con suo grande pericolo a prender la fuga, e ritirarsi ad Imola. Quindi sdegnato contro la rivoltosa città, sottoposela all’interdetto, in cui nominatamente comprese lo Studio secondo il costume di que’ tempi (Chron. Bon. vol. 18, Script. Rer. Ital. p. 309), dichiarando scomunicati tutti gli scolari che ivi ancora si trattenessero (Chron. Estens. ib. vol. 15, p. 354). Fu questo come un colpo di fulmine che disperse quel fiorentissimo corpo, in modo che quasi tutti i professori co’ loro scolari passarono a Padova (Ann. Caesen. ib. vol. 14, p• |12y)? e questa università ne divenne perciò sempre più numerosa. Ma non perciò rimase per lungo tempo deserta quella di Bologna; perciocchè il Ghirardacci allegando i libri delle Riformagioni nomina i professori dell’uno e dell’altro Diritto, che l’anno 1306 vi furonchiamati (l. dtp. 492), e numero assai maggior ne veggiamo nel seguente anno 1307 (ib. p. 505); e, oltre ciò, è certo che Dino del Garbo famoso medico fiorentino era nello stesso anno 1306 e ne’ seguenti professore di medicina in Bologna,