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74 LIBRO tolte le altre scuole del regno, credeva che quelle ancor di gramatica vi fosser comprese; e Federigo perciò gli scrive che di queste non dee intendersi il suo editto, ma sol di quelle ove s’insegnavan le scienze. Di questa Università da Federigo aperta in Napoli fa menzione ancora Niccolò di Jamsilla nel precedente capo da noi citato, col dire che Federigo avendo osservato pochi uomini dotti essere in quel regno, vi aprì scuole di tutte le scienze, e da ogni parte del mondo chiamò professori, fissando ampi stipendii non solo ad essi, ma a quegli scolari ancora che per povertà non potessero coltivare gli studi (Script. Rer. ital. vol. 8, p. 496) C). VII. Fin qui l’impegno di Federigo per sollevare a gran nome l’Università di Napoli altro ! danno recar non poteva a Bologna che quello | di toglierle gli scolari che per avventura ivi (*) Della Università di Napoli più distinte notizie si posson vedere nella Storia di essa del s g. Giangiuseppe Origlia stampata in Napoli nel 17'ì 3, opera che non mi era nota quando io scrissi i primi tomi della mia Storia. Egli con buoni argomenti dimostra che non fu veramente una nuova fondazione di università che Federigo II facesse, ma anzi una riforma e un notabile miglioramento di quella che già aveano ivi stabilita i Normanni, la quale però non si pruova che avesse veramente la forma di università, e che fosse onorata di quei’ privilegi che a tali corpi convengono. Ei produce molti pregevoli monumenti dell’impegno di Federigo II a favore di questa università, e delle diverse vicende alle quali fu allora soggetta; e benchè non tutte le cose da lui asserite reggano alle pruove di una saggia critica, molti però sono i lumi che da quest’opera noi raccogliamo riguardo a questo argomento.