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70 LIBRO dalle auliche Cronache di Bologna (Script. Rer. ital. vol. 18, p. 109Sigon. de Regno ital. l. 16), espugnarono suo malgrado la città d’Imola, ne spianaron le fosse, e ne portaron seco in trionfo le porte. Io non so come il ch. Muratori (Antiq. Ital. vol 3, p. 908) che avea pur pubblicato le sudette Cronache, e dopo di lui il Facciolati (De Gymn. patav. Syntagm. p. 2) che doveva averle vedute, abbiam potuto asserire che tale è l’opinione di quegli antichi scrittori; il racconto dei’ quali perciò è stato rigettato dal Facciolati, perchè, ei dice, Federigo non si dichiarò nemico dell’Università di Bologna che l’an 1225, e allora la trasferì a Napoli, non già a Padova. I detti antichi scrittori non fanno alcun cenno di Federigo, e solo dicono che lo studio fu trasportato a Padova, senza accennarne ragione. Quindi non si ha motivo per cui rivocare in dubbio l’autorità di queste Cronache antiche; ma non deesi credere che ciò avvenisse per ordine di Federigo; nè che tutti i professori partissero da Bologna per recarsi a Padova. Egli non era sì amico de’Padovani, che volesse onorarli cotanto; e noi veggiamo innoltre che le scuole ancor durarono a Bologna, dove certamente era l’Università l’an 1225, come vedrassi frappoco. Più probabile è adunque che molti de’ professor bolognesi, e moltissimi per conseguenza de’ loro scolari, da Bologna spontaneamente passassero a Padova. Era in fatti a quei’ tempi in Bologna Giordano vescovo di Padova, a cui in quest’ anno medesimo il pontefice Onorio III commise di decidere insieme con Guglielmo normanno dottor