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teuzo 747 Y oro in foglie e brunirlo (fras. p. 296; halli, p. 13). I due suddetti scrittori parlano distintamente delle diverse opere in cui tutti essi*furono adoperati 5 nè io muoverà lor guerra intorno al giudizio eh1 essi ne danno. Molti si dolgono che questi due scrittori abbian parlato solo de’ pittori fiorentini, o almen toscani, e che se alcun altro ne han nominato, non l’abbian fatto che alla sfuggita e in assai poche parole. E certo noi abbiam fatta menzione di altri pittori di cui nell’opere loro non si vede fatta parola. Ma chi si duole in tal modo di essi, meglio farebbe, a mio credere, se in vece di usare troppo generali espressioni, si facesse a ricercare con diligenza le memorie di altri pittori. in altre provincie vissuti a questo secol medesimo, e a rintracciare ove ancor si conservino le lor pitture, e a darcene una fedel descrizione. Così la storia dell’arte verrebbe a rendersi più esatta e compita, e si potrebbe decidere finalmente la gran contesa, se veramente si debba a’ Fiorentini la gloria di aver richiamata in vita la languente e quasi estinta pittura. Fine. del Tomo IV.