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^46 LIBRO p. 164) l’errore del Vasari nello stendere la vita di Oderigi fin oltre al 1300, nel qual anno ei dovea già esser morto, come si raccoglie dal passo citato di Dante; e ha mostrato (ivi, p. 109) che Giotto fu chiamato a Roma verso l’anno 1298 a’ tempi di Bonifacio Vili, e che è perciò probabile che da questo stesso pontefice fosse Oderigi impiegato a miniare i suoi libri. Di lui non ci è rimasta alcun’altra notizia. XVI. Io non farò, per ultimo, che accen- nare i nomi di alcuni altri pittori e lavoratori di musaici, de’ quali parlano il Vasari e il Baldinucci, perchè nè essi furono egualmente famosi, nè io ho che aggiugnere a ciò che que’ due scrittori ne han detto. Essi sono Andrea Tafi fiorentino nato nel 1213 e morto nel 1294, che dicesi essere stato assai pregiato a’ suoi tempi nel formare i musaici, singolarmente dacchè apprese da Apollonio, pittor greco ch’ei fece venir da Venezia a Firenze, l’arte di cuocere i vetri del musaico, e di far lo stucco per commetterlo (Vasari t. 1, p. 281; Baldinucci t. 1, p. 66); F. Jacopo da Turrita Francescano che verso la fine di questo secolo stesso fu adoperato al lavoro di parecchi musaici (Vas. p. 184; Bald. p. 94); Gaddo Gaddi fiorentino discepolo di Cimabue, nato nel 1239 e morto nel 1312, che lasciò più monumenti del suo valore nella pittura non meno che ne’ musaici (Vas. p. 287; Bald. p. 89); e Margaritone d’Arezzo già da noi nominato tra gli architetti e scultori, di cui si veggon più pitture singolarmente nella sua patria, e di cui afferma il Vasari che fu inventore del modo di dare di bolo, mettere sopra