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TERZO ’ 7^5 le si rendesse sì grande onore, ivi non si dice. Ma nella Cronaca ms. di Modena di Francesco Panini, che conservasi in questa Estense biblioteca, si narra (p. 83) che fu a questi tempi in Modena una donna assai ricca, detta per nome Buona, la quale sovvenendo in tempo di carestia e di altre sventure assai liberalmente i suoi concittadini, ebbe perciò il soprannome di Bonissima, e l’onore di questa statua. Essa in fatti si vede con una borsa aperta in mano a indicio della pietosa sua liberalità, e perciò il fatto che narrasi dal Panini, se non è vero, è certamente assai verisimile. Or questa statua, per riguardo singolarmente a’ tempi in cui fu fatta, è di assai pregevol lavoro, e migliore di molte altre di questi medesimi secoli. « Parma ancora conserva sculture non sol del secolo XIII, ma anche degli ultimi anni del secolo xii. In una cappella del duomo vedesi un palliotto di marmo bianco, in cui rappresentasi in rozze figure la deposizione di Cristo dalla croce , aggiuntivi i seguenti versi: Anno milleno centeno septuageno Octavo scultor patravit mense secundo Antelamus dictus Sculptor fuit hic Benedictus. Migliori sono i lavori che più anni appresso , cioè nel 1196, fece questo scultor medesimo pel battistero della stessa città , che tuttor vi si veggono con questi versi: Bis denis demptis annis de mille ducentis Incepit dictus opus hoc sculptor Bciiedictus ». Quanti monumenti non dispregevoli di sculture