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TERZO GiJ’J di Solino e di altri libri di tal natura, divisa in tre parti, e ciascuna parte in più libri, oppure, come in altre edizioni, divisa in tre libri, e ciascun libro in più parti. Io sieguo la prima divisione secondo l’edizione di Venezia del 1533, che bo sott1 occhio. Cinque libri comprende la prima parte; cioè la Storia del Vecchio Testamento nel I; nel Il la Storia del Nuovo fino a’ suoi tempi, colla descrizione degli elementi e del cielo j il III abbraccia la geografia 5 nel IV e nel V tratta de’ pesci, de’ serpenti, degli uccelli e degli animali. Due libri compongono la seconda parte, cioè un compendio dell’Etica di Aristotile, che forma il VI, e un trattato delle virtù e de’ vizi, che è 1’argomento del VII. Nella terza parte, che è pur divisa in due libri , tratta primieramente dell’arte di ben parlare , poscia della maniera di ben governare la repubblica. Il Quadrio afferma eli’ ei ne prese l’idea dal Tesoro di Piet ro di Corbiac poeta provenzale (Stor. della Poesia. t. 2, p. 118) (a). (a) 11 sig. ab. Andres rigetta l’opinione del Quadrio e di altri, che Brunetto Latini prendesse l’idea del suo Tesoro da Pietro di Corbiac, e reca anche qualche congettura a provare che il poeta provenzale fu di qualche anno posteriore al toscano. Egli crede più verisimile che a Brunetto servisse in qualche modo di guida il celebre Alfonso X re di Castiglia e imperadorc, che è talvolta da lui citato, e che scrisse pure un’opera col medesimo titolo (Dell’Orig. e Drogr. iV ogni Lettemi, t. 1, p. (186, ec.). Ma appunto poco oltre fuorchè il titolo potè Brunetto imitarne, o copiarne, perciocchè, come lo stesso ab. Andres osserva, materie del tutto diverse sono per la maggior parte quelle di cui tratta Brunetto, e assai più ampio argomento è quello del suo Tesoro, che non di quello del re Alfonso.