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()<)Cl LIBRO motivo dell esilio di sei- Brunello. Egli stesso ce ne ha lasciata memoria in un passo del suo Tesoro, ch’io recherò qui secondo la traduzione italiana, che sola abbiamo alle stampe: Questo Manfredi, dic’egli (l. 2., c. 29), crebbe tanto. di ebbe cl reame di Puglia et di Cecilia. Onde molti dissero , che elli l hebbe contra Dio, et contra ragione, sì che fu del tutto contrario a santa Chiesa. et però fece elli molte guerre. et diverse persecutioni contra a tutti quelli <F Dalia. che si teneano con santa Chiesa. et contra a grande partita di Firenze , tanto ch’ellino furono cacci ¡iti di loro terra, et le lor case furon messe a sacco et a fiamma et a distrutione , et con loro fu cacciato Maestro Brunetto Latino, et all’ hora se ne andò elli per quella guerra, si come iscacciato in Francia. E similmente al principio de’ suoi Comenti nella Rettorica di Cicerone: Questo Brunetto Latino per cagione della guerra, la quale fu tra le parti di Firenze, fu sbandito di Firenze. quando la sua parte Guelfa si tenea col Papa et. con la Chiesa di Roma fu cacciata et sbandita dalla terra l’anno mcclx. Poi se ne andò in Francia per procacciare le sue vicende. Le quali testimonianze non parmi che ci lascino luogo alcuno ad ammettere ciò che narra Benvenuto da Imola , scrittor posteriore di un secolo, ne’ suoi Comenti sulla Commedia di Dante, seguito poi da altri scrittori rammentati dall’abate Mehus, cioè che Brunetto fu costretto a partir da Firenze, perchè essendo ivi notajo , ed avendo in una sua carta commesso un leggier fallo , cui avrebbe potuto