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TERZO (585 fatiche da lui fatte, come Uguccione si era giovato di quelle di Papia, darci un’opera, non dirò più perfetta, ma almen più copiosa. XV. Fu questi Giovanni Balbi genovese dell’Ordine dei Predicatori, di cui abbiamo alle stampe un Lessico da lui intitolato Catholicon ossia Universale, uno de’ primi libri che dopo l’invenzion della stampa si pubblicasse, e che è perciò più di ornamento alle insigni biblioteche , che di utile agli studiosi della lingua latina. Il più antico autore, in cui io abbia trovata notizia di questo scrittore, è Giorgio Stella autore degli Annali di Genova ne’ primi anni del secolo xv, il quale parlando dell’etimologia del nome della sua patria, reca quella fra l’altre del Balbi, il qual la traeva dall’esser quella città in un certo modo la porta della Lombardia, della Toscana e della Provenza: Memini super expositione vocabuli Januae civititatis Johannem Balbum Genuensem Ordinis Praedicatorum tenere, quod haec civitas a Porta dicatur, non tamen a Jano; qui fuit cum praemisso Jacopo de Varagine ejusdem temporis, ejusdemque Ordinis, atque patriae. Cujus opinio, quod a Porta dicatur, libro suo multi voluminis valdeque utilis Grammaticae disciplinae per varias ideo partes orbis diffuso, quem explevit anno Christi Jesu Nativitatis MCCLXXVI, quemque vocat Catholicum, quod Universale significat, est hac forma notata (Script. rer. ital. vol. 17, p. 960). E siegue recando il passo dello stesso Giovanni, al fin del quale dice ei medesimo di esser natìo di questa città: Hujus civitatis oriundus fuit compilator praesentis