Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/705

684 LIBRO Papia uvea già compilato, intitolandolo Derivazioni. Ne fa menzione Riccobaldo nel suo Pomario (Script, rer. ital. vol. 9, p. 116): Per haec quoque tempora Hugucio Episcopus Ferrariensis librum Derivationum composuit E nella Compilazion Cronologica , a lui attribuita, più chiaramente si dice (ib. p. 246) die egli scrisse quest’opera quando essendo stato dal pontefice assegnato coadiutore dell’abate di Nonantola, uomo prodigo ed indegno di quella dignità , trovò in quel monastero l’opera di Papia, e di essa si valse a formare la sua (a). Essa però anche a que’ tempi , in cui ogni opera ancor mediocre era ammirata, non fu avuta in gran pregio, e Francesco Pipino nella sua Cronaca ne ragiona come di libro non troppo esatto (ib. p. 635): Hugucio Pisanus Episcopus Ferrariensis per haec tempora illustris habetur, qui librum Derivationum utiliter digessit, non tamen ubique veracem seu omnino perfectum. Esso non è mai stato dato alle stampe; ma alcuni codici se ne conservano scritti a penna, e il du Cange ne ha pubblicato qualche passo (praef. ad Glossar, med. et inf. Latin.) che poi è stato ripetuto ancora dal ch. P. Sarti (prof. Bon. t. 1, pars 1. p. 301). L’onore di venire alla luce è toccato a un altro scrittore, che dopo Uguccione entrò nella stessa carriera, e potè perciò col giovarsi delle (a) Delle cose operate del vescovo Uguccione per riformar la Badia di Nonantola , tratta quasi a rovina dall’\bate Bonifacio, abhiain parlato a lungo nella Storia di quella Badia. Veggasi anche intomo ad esso la nota posta a pagina JaS.