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PRIMO 4$ felice disposizione, siano in essi opportunamente istruiti Corrado ancora fratel di Manfredi, a cui, come a figliuol legittimo di Federigo, di r a rione toccava il regno, e che in fatti prima divini ne fu per qualche tempo signore, pensò a giovare alla letteraria educazion di que’ popoli colle pubbliche scuole ch’ egli rinnovò e riformò in Salerno, come vedremo nel capo seguente. Così il regno di Sicilia ebbe a questi tempi la sorte di aver sovrani che volendo provveder saggiamente alla felicità de’lor sudditi, si adoperarono a rinnovar quell’ardore nel coltivamento de’ buoni studi, per cui i Siciliani si eran renduti sì celebri nelle antiche età, e per cui in questo secolo ancora salirono in gran fama, come dovrem vedere trattando de’ poeti italiani. XVI. Carlo I d’Angiò, e Carlo II di lui figliuolo, che signoreggiaron quel regno di qua il.il Faro, non furono meno splendidi protettori delle scienze e de’ dotti, come vedremo singolarmente nel favellar delle scuole di questo regno. Di Pietro e di Jacopo d’Aragona, che furon sovrani in Sicilia, non leggiamo che accordassero alle scienze protezione ed onore; e le guerre quasi continue che dovettero sostenere, non l’avrebbe probabilmente loro permesso, quando pure l’avesser voluto. E come queste furono egualmente fatali anche al regno di Napoli, così è probabile che in queste parti ancora la munificenza de’ dotti principi non ottenesse quel lieto effetto che poteva sperarsene. Ben cominciò allora a rivedersi in Italia il lusso e la mollezza, che la barbarie dell’età Tirahoschi, Voi. lì. \