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672 LIBRO un trattato di Sfera da essi mentovato tra’ professori filosofi. Ma parlando di questo, essi attribuiscono e il trattato di Sfera e i Fiori gramatici a un Bartolommeo (ib. pars 1, p. 4i)4 5 ec-)Egli è ben vero che Bertoluccio e Bartolommeo son forse lo stesso nome; ma sarebbe stato opportuno che di ciò avessero fatto un cenno, o recata qualche pruova. VID. Era pure al tempo medesimo in Bologna un altro celebre professore di gramatica, di patria bergamasco, detto Bonaccio, di cui nulla sapremmo, se i monumenti bolognesi esaminati da’ dottissimi autori della Storia di quella Università non ce ne avessero conservata memoria. Da essi, come questi scrittori affermano (ib. p. 512), si raccoglie che Bonaccìo venuto in età giovanile a Bologna negli studi delle belle lettere fece sì felici progressi, che lasciossi di gran lunga addietro i più illustri professori. Quindi, salita la cattedra, insegnò con sì grande applauso, che niuno vi ebbe in quel secolo , che in ricchezze e in onore lo pareggiasse. Ma forse annojato della fatica scolastica, l’anno 1291 tornossene a Bergamo. Qual fosse il dolore che per la partenza di lui soffrirono i Bolognesi, il dà a vedere la lettera che il podestà Antonio di Fussiraga, il capitano Andrea Maggi, gli anziani, i consoli e il Consiglio del Comun di Bologna gli scrissero a’ 16 di aprile dello stesso anno, con cui istantemente il pregano che non voglia lasciar deserte le loro scuole, nelle quali con tanto suo onore e vantaggio era stato allevato fin da’ più teneri anni; esser continui e gravi i lamenti degli scolari e