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terzo 6Gi p. 143) e dal co. Mazzucclielli (ScriU. ¡tal. t. 2, par. 4» p- 2368). Ma poichè è certo, come abbiam già dimostrato, che molto prima erano in Bologna professori di gramatica, è certo quindi che in altro senso si debbono intendere le arrecate parole; e io penso che il più verisimile sia che Buoncompagno senza l’aiuto di alcun maestro avesse coltivati in Bologna gli studi dell’amena letteratura; seppure non vo~ gliam credere che Buoncompagno avesse sì buona opinione di se medesimo, che volesse dire con ciò che non vi era alcun altro de’ professor bolognesi che gli andasse innanzi in sapere. Qualunque sia il senso di queste parole, Buoncompagno era certamente professore di gramatica a Bologna l’anno 1221 (a). Perciocché Rolandino scrittor di que’ tempi afferma di averlo ivi avuto a maestro in quell’anno stesso: apud Bononienses in scientia litterali nutritus in anno Domini MCCXXI illic a Buoncompagno (nel codice Estense leggesi Boncompagno) meo Domino et Magistro, natione et eloquentia Florentino, licet indignus recepi officium Magistratus (Script. Rer. ital. vol. 9, p. 314)• Della quale scuola , tenuta per molti anni da Buoncompagno , vedremo presto più altre pruove che mostreranno che anche alcuni anni prima avea ei cominciato a tenerla. Una lettera scritta dal celebre Pier (a) Il sig. Landi osserva ben giustamente che se Buoncompagno fin dal 1215 ebbe l’onore di veder coronata una sua opera dall’università di Bologna, come io ho poscia osservato al n. vi, più anni prima doven egli aver cominciato ad essere ivi professore (l. 1, p. 338 , ec.).