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4^ LIBRO l’autore (*). 11 suddetto Marchand ha fatta su questo argomento una lunga non meno che (*) M. de la Monnoye ha aggiunta all’edizione della Menagiana fatta in Amsterdam, in quattro volumi una dissertazione diretta a provare che il libro De tribus Impostoribus non è altro che una chimera, la qual non ha mai avuta esistenza. A questa fu contrapposta un’altra dissertazione stampata all’Aja nel 1716, in cui per distruggere l’opinione di m. de la Monnoye l’autor anonimo parla a lungo di un codice da lui veduto nel 1706 in Francfort sul Meno, scritto in carattere antico e assai difficile a leggersi, senza frontespizio, ma che avea in principio questa direzione: Othoni Illustrissimo Amico meo charissimo F. I. D. S., e cominciava con queste parole: (Quod de tribus famosissimis deceptoribus in ordinem jussu meo digessit doctissimus illevir qui, quicum sermonem de illa re in Museo meo habuisti, escribi curavi, atque Codicem illum stilo aequo vero ac puro scriptum ad te ut primum mitto, ec. Egli dunque pretende che quelle parole F. I. D. S. voglian significare Fridericus Imperator Dicit Salutem; che quell’ Ottone a cui egli scrive, sia Ottone duca di Baviera, e che l’uom dottissimo ivi nom.n itn sia probabilmente Pier delle Vigne. Ma a farci meglio conoscere l’autorità di questo codice, sarebbe stato necessario l’esaminar bene, e il descrivere esattamente la forma de’ caratteri, per conoscere a qual secolo esso appartenga; e inoltre il riportarne qualche notabil frammento, perchè si potesse meglio ravvisarne lo stile. Certo la pruova tratta dalle accennate lettere iniziali, e dal nome di Ottone, è troppo debole e incerta. Io ho confrontato il breve estratto che di quest’opuscolo ci dà il suddetto autore col codice recente di un altro opuscolo col medesimo titolo, che ha questa biblioteca Estense, il quale è tratto dalla rarissima edizione fattane colla data del 1598, di cui si è parlato in questo Giornale di Modena (t. 7, p. 199, ec.). E i due opuscoli sembran del tutto diversi l’uno dall’altro. Di un’altra edizione di un libro dello stesso argomento fatta nel i 533 diremo altrove (t. 7, par. 2; t. 8). Ma di niuna si può provare che contenga un’opera deil’imperador Federigo.