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TERZO OOQ (p. i3c), ec., 257, ec.) iu lode della sua Nina, da noi già mentovata, e alcuni sonetti di proposta e di risposta tra lui e Dante Alighieri, Chiaro Davanzati, Guido Orlandi, Salvino Doni ed altri poeti di questa età, dei quali e di molti altri Toscani che similmente potrei venir noverando, io lascio di dir più oltre, per non recare infruttuosa noia a chi legge. XX. Benchè la Sicilia e la Toscana più che ogni altra provincia d’Italia abbondassero allor di poeti, le altre parti ancor nondimeno non ne furono prive. Alcuni già ne abbiam rammentati che furono di quelle provincie ch’or compongono lo Stato Ecclesiastico, come i quattro Bolognesi rammentati da Dante, e Tommaso ed Ugolino Bucciola faentini. Abbiamo ancor fatto cenno e di Brandino padovano, e di Gotto, ossia, come noi crediamo, Sordello mantovano. Tre altri Bolognesi veggo nominati dal Crescimbeni, Rainieri de’ Samaritani (l. ciL p. 15), Semprebene (p. 28) e Bernardo da Bologna (p. 42) (a). Quest’ultimo visse senza alcun dubbio nel secolo XIII, perciocchè nella Raccolta del Corbinelli abbiamo un sonetto (p. 126) da lui scritto a Guido Cavalcanti. Il primo ancora dovea vivere a questi tempi, se a questi tempi vivea Polo da Lombardia , detto ancora Polo da Castello (p. 38; t. 4, p- 8), a cui scrisse una canzone; ma io non so qual fondamento vi abbia di fissarne a questi tempi la vita, se (n) Di Bernardo da Bologna, e di alcune Rime mss. che se ne conservano, ragiona distintamente il sig. conte Fantuzzi (Scritt. bologn. t. 1, p. 93, ec.). XX. Poeti di alIre «itili d: IUlia. TlRABOSCin, Voi. IV. 39