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.*>92 LIBRO lo annovera tra coloro che non vollero mai usare scrivendo del volgar cortigiano (Eloq. p. 267). Ma ciò non ostante ei fu avuto in grandissima stima, benchè poscia, al sorger di Dante e di altri più colti poeti, ella si scemasse di assai. A ciò sembra alludere lo stesso Dante, il quale introduce Guido Guinicelli, che parlando di alcuni che sono avuti in istima per una cotal favorevole prevenzione, dice: Così fer molti antichi di Guittone Di grido in grido pur lui dando pregio, Finchè l’ha vinto ’l ver con più persone. Purgat c. 26, v. 12.4. Al qual luogo l’antico comentatore di Dante Benvenuto da Imola aggiugne: Et vult (dicere in effectu, quod sicut opinio Provincialiumfuit fallax in illo de Lemosì, ita opinio Tuscorum in fratre Guittono, donec veritas per peritiores fuit demonstrata.... Iste vocatus fuit Frater Guittonus de Aretio. Bonas sententias adinvenit, sed debilem stilum, sicut potest intelligi ex libro, quem fecit, ut vidi (Antiq. Ital. t. 1 , p. 1 23o). E lo stesso sembra essere stato il sentimento del Petrarca, il quale ci rappresenta Guittone in compagnia di Dante e di Cino da Pistoja , e in atto quasi sdegnoso, perchè a lui più non diasi il primo luogo cui già possedeva: Ecco Dante e Beatrice, ecco Selvaggia, Ecco Cin da Pistoia, Guitton d’Arezzo Che di non esser primo par ch’ira aggia. Trionfo d’Amore, c. 4Nella Raccolta de’ Poeti antichi de’ Giunti il