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XIII. Notizir della Tita e delle opere di Guittone di A rezzo. 5yo LIBRO XIII. Di tutti questi poeti ragion voleva che si facesse parola almen brevemente, poichè ! Dante gli ha reputati degni di essere nominati nel suo libro della Volgare Eloquenza. Ma due ancora ne restano da lui pur nominati che degni sono di più distinta menzione, perchè più chiara ne è rimasta la fama, cioè F. Guittone d’Arezzo, e Guido Cavalcanti. Di F. Guittone hanno scritto con diligenza l’avvocato Mario Flori, gentiluomo aretino, in un’erudita sua lettera premessa alle Lettere dello stesso Guittone, e il co. Giammaria Mazzucchelli (l.citp. 1026, ec). Noi ne sceglieremo le più importanti notizie, e avremo anche il piacere di aggiugnere qualche cosa alle ricerche di questi dotti scrittori. Ch’ei fosse natìo di Arezzo, il nome medesimo cel manifesta. Pietro Aretino, citato dal co. Mazzucchelli , vuole che ei nascesse in Subbiano luogo di quella diocesi £ ma ei certamente era cittadino (li Arezzo, il che ci dimostra un monumento pubblicato negli Annali camaldolesi (t. 5, App. p. 295), in cui egli è detto Frater Guittonus civis Aretinus; nè alcun fondamento ha l’opinione di Girolamo Squarciafico che va a cercare la patria di Guittone fino in Calabria, ov’è un luogo di questo medesimo nome. Ei fu figliuolo di Viva di Michele, come da una delle sue lettere si raccoglie (Lettere, p. 48); ma di qual famiglia fosse, non vi ha monumento che cel discuopra, e troppo grave è l’errore d’alcuni scrittori citati e confutati dall’avvocato Flori, i quali l’hanno confuso con Guido Bonatti. A qual Religione ei fosse