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550 LIBRO vogliono avere in quel medesimo conto in cui si hanno le belle e pellegrine notizie, cioè le ridicolissime favole che la Cronaca dell’Aliprando ci ha date intorno a Virgilio: Sogni ti infermi, e fòle di romanzi. Qualche intrigo d1 amore con Cuniza sorella di Ezzelin da Romano par che non possa negarsi, essendovene il testimonio del contemporaneo Rolandino, e di Benvenuto non molto lontano. Che in età di quindici anni ei fosse poeta già sì famoso, che il conte di Provenza l’invitasse alla sua corte, il Nostradamus troverà pochi che gliel vogliano credere. Non è però improbabile che Sordello per qualche tempo fosse in Provenza, ed ivi apprendesse a scrivere in quella lingua con sì rara eleganza. Che ei fosse uomo di guerra, cel persuade agevolmente e il costume di quell’età in cui appena era mai che un nobile non maneggiasse l’armi, e la testimonianza di Benvenuto. Quindi non è improbabile che nelle guerre che i Mantovani ebbero a sostenere, mentre Sordello vivea , egli avesse non poca parte. Ma l’assedio di Mantova durato per tre anni, che il Platina assai eloquentemente, ma poco fedelmente descrive, è smentito da tutte le Storie. Ezzelino entrò nel territorio di Mantova al principio del mese di maggio l’an 1256, come abbiamo da Rolandino (Script. Rer. ital. vol. 8, p. 283), e si diè a farne orribile guasto con intenzione di espugnare ancor la città. A’ 20 di giugno dello stesso anno il legato del papa entrò in Padova togliendone la signorìa ad Ezzelino (ib. p. 205). Tre giorni dopo Ezzelino, mentre dall’aver devastato il territorio di