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notizie il Zilioli. Ma non giova il trattenersi in ripetere e in confutare ciò ch’essi hanno scritto , aggiugnendo ancora talvolta errori nuovi agli errori antichi. Passiamo anzi a veder finalmente ciò che con qualche maggior certezza si possa credere di Sordello , esaminando perciò che ne abbian detto gli scrittori più antichi che vissero o al tempo stesso con lui, o non molto dopo. XVI. E primieramente di tutti gli scrittori di que’ tempi non v’ ha pur uno che ci narri alcuna delle cavalleresche avventure di Sordello. Essi, sì minuti ne’ lor racconti, sì avidi d inserire nelle loro storie fatti maravigliosi, pare che non abbian pure saputo che ci fosse al mondo un Sordello. Rolandino è il solo che ne faccia menzione; ma egli presso questo scrittore è ttilt1 altro che cavalier generoso. Perciocchè Rolandino, parlando della famiglia di Ezzelin da Romano e nominatamente di Cuniza di lui sorella, racconta (Script. rer. ital. vol. 8, p. \"]Z) eh1 essa fu data in moglie al co. Ricciardo di S. Bonifacio: ma che poscia per ordin del padre, cioè di Ezzelino II, padre del famoso Ezzelin da Romano, Sordellus de ipsius familia Dominam ipsam latenter a marito subtraxit, cum qua in patris curia permanente dictum fuit ipsum Sordellum concubuisse. Se Rolandino con quelle parole de ipsius familia intenda spiegar parentela, ovver servigio, giacchè sembra che si possan intendere nell1 un senso e nell’altro, o se o la parentela o il servigio debban intendersi a riguardo dello stesso Ezzelino, ovver del co. di S. Bonifacio, non si