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TERZO SaQ d’Oria solo nel secolo xiv fu conceduta alla famiglia de1 Boni faci; ma potrebb’essere che qualche altra famiglia l’avesse di questi tempi. Or io trovo nelle antiche Cronache genovesi che Percivalle Doria genovese l’anno 1255 fu mandato ambasciatore da quella città a’ Lucchesi e a’ Fiorentini (Script, rer. ital. vol. 6, p. 52 1), e l’anno ia58 fu collo stesso titolo inviato con altri nobili Genovesi ad Alessandro IV (ib. p. 525). E questi probabilmente è quel desso ch’era già stato podestà in Parma r anno 1243 , come abbiamo nell’antica Cronaca di quella città: In mccxliii Dominus Princivalus de Oria de Janua fuit Potestas Parmae (Script. Rer. ital. vol. 8, p. 769). Veggiamo al tempo medesimo che Manfredi re di Sicilia nominò suo vicario nella Marca d’Ancona Percivalle Doria, di cui parlano il continuatore di Niccolò di Jamsilla (ib. p. 586) e Saba Malaspina (ib. p. 800); e dicono ch’egli era affine e famigliare del re medesimo; il che ci rende assai probabile ch’egli fosse natìo del regno. Di lui raccontano gli storici stessi (ib. p. 594, 810) che l’anno 1264, combattendo pel re Manfredi contro le truppe pontificie, nel passaggio di un piccol fiume rimase sommerso. Ei dunque non può essere il poeta di cui trattiamo , perciocchè questi , secondo il Nostradamus , era certamente seguace del re Carlo , e nemico perciò di Manfredi. E sembra quindi che le poesie provenzali attribuir si debbano al Genovese. E molto più che il Percivalle Doria seguace del re Manfredi, essendo morto, come abbiam detto, l’anno 1264), non potè cantare Tiraboschi, Voi. IV. 34