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\ 5a8 Mano fiorentino, di cui fa menzione monfignor Fontanini (l. cit. c. 12). Solo di quest1 ultimo ini è avvenuto di trovar menzione nelle Cento Novelle Antiche, ove così di lui si dice (Nov. 79): Messer Miglior degli Abati di Firenze si andò in Cilicia al re Carlo per impetrar grazia che sue case non fossero disfatte. Il Cavaliere era molto ben costumato, e seppe il Provenzale oltre misura ben pmferere. Vili. Più celebre è il nome di Percivalle Doria , che dal Nostradamus si dice (Crescimb. p. 9.5) gentiluomo genovese, governatore e podestà d’Avignone c ri’ Arles per Carlo I re di Sicilia, filosofo e poeta assai buono, e autore di più poesie provenzali e anche italiane? come dice il Quadrio (l. c.), e di una provenzale singolarmente sulla guerra tra Carlo I e Manfredi re di Sicilia , in cui si mostra favorevole al primo, e riprende e maltratta il secondo; e finalmente morto in Napoli l’an 1276. Due Percivalli Doria io trovo a questi tempi medesimi, ch’io credo non sol di persona ma di famiglia interamente diversi. Perciocché non v’ ha chi non sappia che oltre la nobilissima famiglia de’ Doria genovesi, un’altra ve n’ebbe in Napoli, che dalla signoria della città di Oria in quel regno prese il cognome, che prima era de’ Bonifaci, la qual famiglia estinta essendosi infelicemente nel secolo xvi, quel principato fu dato a’ Borromei, e da S. Carlo venduto per soccorrere a’ poveri , fu poscia da Filippo II conceduto a Davide Imperiali, i cui posteri ancora il posseggono (Ammirato Famig. napol. t. 2, p. 377). Egli è ben vero che la signoria