Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/543

5aa libro anche Giovanni d’Aubusson, che accenna la lega da lui stretta l’anno 1229 con Federigo II (t. 2, p. 207). Nelle poesie mentovate poc1 anzi di Guglielmo di Vaqueiras veggiamo ancor rammentate le Dame di Vercelli, e Agnese di Lantù e di Ventimiglia , e Madama di Savoja (t. 1, p. 279), la quale è Beatrice figlia del conte Tommaso di Savoja, e moglie di Raimondo Berengario conte di Provenza. Di questa parla anche un altro poeta provenzale detto Americo di Belenvei, il quale insieme loda Agnesina di Saluzzo, la contessa Beatrice di lei cugina , la dama di Massa e la contessa del Carretto (t. 2, p. 334) , le quali seguita aveano la suddetta contessa in Provenza. Cosi le principesse e le dame italiane col proteggere e favorire i poeti provenzali ottenevano insieme di essere co’ versi lor celebrale ». E non è a dubitare che altri ancor tra’ principi italiani non imitassero i loro esempii, e non venisser così animando vie maggiormente cotai poeti. Finalmente vuolsi riflettere che la Lombardia singolarmente e il Piemonte eran fecondi di coltivatori della poesia provenzale, come raccogliesi da’ monumenti medesimi. Così veduto qual fosse l’indole e quali i costumi dei poeti provenzali, passiamo a parlare di ciascheduno di quelli tra gli Italiani che in essa si esercitarono, e che da noi si annovereranno con quell’ordine stesso con cui dal Quadrio sono stati disposti. V. Il primo che dopo Folchetto vien rammentato dal Quadrio, è Niccoletto da Torino piemontese. Il Crescimbeni non altra notizia ce ne somministra (Comm. della volg. Poes. t. 2,