Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/524

LIBRO TERZO

/ielle Lettere ed Jrti.

Capo I.

Lingue straniere.

I. Ì3e anche ai secoli più tenebrosi e più oscuri ebbe l’Italia alcuni studiosi coltivatori delle lingue straniere, e della greca singolarmente, come di mano in mano siamo venuti dimostrando, non è maraviglia che nel secolo di cui ora scriviamo, in cui si vide sorgere il primo albore della rinascente letteratura , ve ne avesse in numero maggiore assai. Le cose che nel precedente libro abbiam detto intorno agli studi delle più gravi scienze, possono esser sufficienti a persuadercene. Noi le riunirem qui brevemente, facendo un legger cenno di ciò che abbiamo altrove svolto e provato, e aggiugnendo più altre notizie intorno a questo stesso argomento. Abbiam veduto che Federigo II fece recar dal greco e dall’arabo in latino molte opere di Aristotele e di altri filosofi arabi e greci (c. 2 , n. 4) j e come questa versione fu fatta in Italia, e ad uso singolarmente delle scuole d’Italia, così è verisimile che italiani fossero i traduttori che in ciò furono