Pagina:Tiraboschi - Storia della letteratura italiana, Tomo IV, Classici italiani, 1823, IV.djvu/514

SECONDO.’{y3 va copiosamente somministrandoci, conchiudendole col raccontare (p. 694) ch’egli, dopo essere entrato F anno 1286 nell’Ordine de’ Minori, e poscia prima della professione depostone l’abito l’anno seguente, nel 1288 entrò tra’ Canonici regolari di S. Fridiano, vi fè professione l’anno seguente, e nel 1290 ebbe gli ordini sacri da Paganello da Porcari vescovo di Lucca. In mezzo alle quali notizie, che potrebbono sembrare inutili alla storia de’ tempi , molte altre ei ne inserisce che non poco giovano ad illustrarla. XIV. Le grandi rivoluzioni che a’ tempi del famoso Ezzelin da Romano accaddero in Padova , in Vicenza, in Verona e in altre città che or compongono il Dominio Veneto, determinarono molti scrittori a tramandarne a’ posteri la memoria. Molti ne ebbe Venezia, e alcuni ancora anteriori all’epoca di cui scriviamo, de’ quali tratta il ch. Girolamo Tartarotti in una sua dissertazione pubblicata dal Muratori (Script. Rer. ital. vol. 25. p. ec.), e più esattamente ancora l’eruditissimo Foscarini (Lette rat. venez. p. 105, ec.); tra’ quali antichi cronisti il più accreditato è un cotal Giovanni Sagornino, che si dice vissuto nel secolo xi, a cui poi succederono altri ne’ secoli susseguenti. Ma io non mi tratterrò a parlarne più a lungo, poichè niun d’essi è alle stampe, trattone qualche frammento, e quella del Sagornino stampata in Venezia nel 1765, e perchè la Cronaca di Andrea Dandolo, che scrisse nel secolo xiv, fece dimenticare tutte l’altre più antiche. Gli Annali, dice il secondo de’ sopraccitati xiv. Storici dello Stalo »•urlo.