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SECONDO 4^7 che comprese la Storia delle gesta di Federigo II, e di Corrado e di Manfredi di lui figliuoli dall’anno 1210 fino al 1258; e Salla, o, come sembra doversi leggere, Saba M.vlaspina, che chiama se stesso Decanum Miliiensc.m, et Domini Papae Scriptorem, il quale ripigliando la Storia dall’anno 1250, la condusse fino al 1276. Il primo di essi ci si mostra seguace del partito de’ Gibellini 5 ed esalta perciò Federigo, non meno che Corrado e Manfredi: il Malaspina al contrario si dà a vedere favorevole a’ Guelfi; e perciò di que’ principi non forma un troppo vantaggioso ritratto. Così un fatto medesimo si vede talvolta narrato da due diversi scrittori in maniera affatto diversa: e noi ci troviamo sospesi ed incerti a chi debbasi fede; e spesso non possiamo determinarci ad antiporre l’uno all’altro; e il miglior frutto che dalle Storie lor raccogliamo, si è di cercar di distinguere accortamente gli scrittori che si lascian condurre dallo spirito di partito, da quelli che altra scorta non hanno che la schietta e semplice verità. Amendue scrissero in latino, e il Malaspina singolarmente in uno stile assai rozzo ed incolto. Delle diverse edizioni che ne sono state fatte in addietro. e del confonder che si è fatta 1’una colf altra, attribuendole ad un anonimo autore, veggansi le belle prefazioni del ch. Muratori, il quale le ha inserite amendue nella sua Raccolta (Script. Rer. ital. vol. 8, p. 489, et 781). XI. L’ultima delle Storie siciliane di questa età è_ quella che sotto il nouip di Rart.olonimeo da Neocastro ossia da Castelnuovo, giureconsulto