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482 unno avemlo dopo lungu tempo ripigliato il lavoro, in men di tre mesi il recò a fine: infra tres menses a XV videlicet mensis Septembris prime Indictionis usque ad XXV mensis Novembris proxime subsequentis opus ipsum in totum per me extitit per completum. Così leggesi nel bellissimo codice della Storia di Guido, che si conserva in questa biblioteca Estense, scritto l’aiuto 1380. La prima indizione qui accennata da Guido può segnar l’anno 1273, o, come è assai più probabile, l’anno i 288, o anzi il novembre del 1289, se l’indizione avea principio nel mese di settembre. In fatti in un codice di (questa Storia, che trovasi registrato nel Catalogo de’ Manoscritti dell’Inghilterra e dell’Irlanda (inter Codd. ecel. S. Petri Eborac. cod. 30), si legge: Factum est praesens opux Dominicae Incarnationis 1287. E quest’anno stesso si legge espresso in qualche edizione (V. Catal, della Libr. Capponi, p. 126). Quindi dee credersi errore ciò che si legge in un codice della Riccardiana di Firenze: Questa presente fu perfetta negli anni della Domenica Incarnazione nel 1266 nella prima Indizione (Cat. MSS. lì ibi riccard. p. 227)5 perciocché correva in quell’anno la IX e non la prima indizione. Qual metodo seguisse Guido nel compilar la sua Storia, cel narra egli stesso nella sua prefazione, dicendo che Omero, Virgilio e Ovidio, seguendo le finzioni poetiche, molte cose false aveano scritte intorno alla guerra di Troja; che Ditti greco, ossia di Creta, e Darete frigio, i quali in essa aveano guerreggiato, ne aveano ancora.scritta esattamente la Storia in greco; che un Romano