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sEcoxno 47-f* Predicatori arcivescovo di Messina, che dopo essi si esercitò nel medesimo argomento, e che forse non meritava meno di essi l’onore di venire a luce. I PP. Quetif ed Echard ne hanno parlato con la consueta loro esattezza (Script. Ord. Praed. t. 1, p. 418), e con autentici monumenti hanno provato ch’egli era nipote del cardinale Giovanni Colonna celebre nella Storia ecclesiastica a’ tempi di Onorio III e di Gregorio IX; che, mandato a studiare in Parigi, dalle prediche del B. Giordano fu indotto ad entrare nell’Ordine de’ Predicatori; e che, dopo aver in esso sostenute onorevoli cariche, fu eletto l’anno 12.55 arcivescovo di Messina; che fu poscia fatto dal pontefice Urbino IV suo vicario, e che verso l’anno 1264 rinunciò il suo arcivescovado, e continuò probabilmente a vivere in Roma, e morì tra l’anno 1280 e il 1290. Essi hanno ancor confutato l’errore di molti Scrittori che hanno asserito che dalla chiesa di Messina ei fu trasferito a quella di Nicosia nell’isola di Cipro. Ma io mi maraviglio ch’essi non abbian fatta parola della legazione che a nome d’Alessandro IV ei sostenne in Inghilterra l’armo 12.5-, di cui ragiona Matteo Paris (Hist. ad h. an.), rappresentando coll’usata sua maldicenza questo prelato come un sordido e insaziabile riscotitor di denaro. Egli avea composta una Storia generale in sette libri dalla creazion del mondo sino a’ suoi tempi, di cui conservansi più copie manoscritte che si annoverano da’ suddetti scrittori e dall’Oudin (De Script, eccl. t. 3, p: 185). Egli la intitolò Mare Historiarum, da cui è diversa un’altra opera sotto