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44° ’ LIBRO dovrem vederne parecchi nell’annoverare che ora faremo coloro che furono in questi studi più rinomati. Qui ancora non si può contender il primato aif università di Bologna, dove, come il diritto canonico ebbe, per così dire, la nascita , così ebbe ancora coltivatori e in numero e in valore maggiori che altrove. Abbiam già parlato di alcuni che ne’ primi anni dopo la pubblicazione del Decreto di Graziano presero ad illustrarlo co’ loro libri. Continuiamone ora la serie, seguendo l’ordin de’ tempi, e le tracce sempre sicure del dottissimo P. Sarti. Tra’ moltissimi però, ch’egli nomina, io sceglierò per amore di brevità quelli che son più meritevoli di non perire nella memoria de’ posteri. IX. Io non farò a questo luogo che accennare Sicardo vescovo di Cremona, perciocchè di lui dovrem poi ragionare tra gli storici di quest’epoca. Il P. Bernardo Pez fa menzione (Thes. Anecdot. t. 3, pars. 3, p. (613) di una Somma di Canoni da lui composta, che conservasi manoscritta nella biblioteca di un monastero in Baviera, la quale è veramente un Compendio di Graziano, coll’aggiunta però di altri canoni, come assicura il P. Sarti (pars 1, p. 284) che un altro antico codice ne ha veduto nella Vaticana. Egli la scrisse molti anni prima di esser vescovo di Cremona, alla qual sede ei fu innalzato l’anno 1185; e dal vedere ch’ei dice di averla composta a vantaggio de’ suoi compagni, col qual nome chiamavansi allor gli scolari, il P. Sarti ne congettura ch’ei fosse professore di canoni, e che quando recossi in Germania, ivi ancora egli introducesse questo