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XXX. Professori ¡a Mode a f in Reggio , io Pisa • altrove. 422 LIBRO Ma di Andrea non trovo indicio presso alcun antico scrittore. In Napoli finalmente ebbe scuola di leggi civili, come pruova il Panciroli col!’autorità di (lino da Pistoia (ib. c. 4‘))? ancor quel Riccardo Petronio sanese , di cui vedremo nel capo seguente, che fu adoperato da Bonifacio VIII a pubblicare il sesto libro delle Decretali, e che fu poscia sollevato all’onor della porpora. XXX. Già abbiam nominati nel decorso di questo capo quelli di cui sappiamo che furono professori in Modena, cioè Pillio, Alberto di Galeotto , Alberto pavese, Uberto di Buonaccorso e Guido da Suzzat a; e que’ che furono in Reggio, cioè il suddetto Guido e Accorso reggiano e Jacopo d’Arena, oltre i quali io credo certo che più altri ne avranno avuti le stesse città, ma de’ quali si è perduta ogni memoria. Forse spiegò le leggi in Reggio quel Jacopo Colombino reggiano, di cui il Panciroli, si avessero le opere del Soria, del P. d’Afflitto, del Napoli Signorelli , del Barbieri, del Giustiniani) co’ libri che finallora si conoscevano intorno alla letteratura napoletana, avrebbe conosciuto che io con particolare impegno m’era accinto a rischiarare le glorie letterarie di quel coltissimo reguo. Veggo clic mi sono ingannato, e che mi viene anzi fatto rimprovero di nnn curanza. lo sono a me stesso consapevole di non esser reo di questa colpa. Ma non posso che rimettere il giudizio di tale accusa ad uomini imparziali, i quali decidano s’io in ciò mi sia renduto meritevole di qualche biasimo, lo aggiuguerò solo, che se per uomini illustri s‘ intendano tutti quelli che come tali vengono celebrati da’ lor nazionali, ma il cui nome non si stese molto fuori delle proprie loro provincie, troppo a dismisura crescerebbe il lor numero.