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SECONDO 4l0 parmigiano, o pavese. Da un passo di Giovanni d’Andrea, allegato dal medesimo P. Sarti, si trae ch’egli era in Padova insieme con Guido da Suzzara. Or se Guido era in questa città , come si è provato, fin dall’anno 1264, e se al {)iù tardi, come parimenti è certo, ne partì l’an 1266, e non più vi fece ritorno, convien dunque dire che Jacopo ancora fin da quell’anno fosse in Padova. Egli era in Padova ancora l’anno 1 287, come raccogliesi da una disputa da lui scritta, e citata dal Diplovatacio. Il P. Sarti ha inoltre provato, colle testimonianze di antichi scrittori, eli’ ei fu professore in Bologna ancora e in Siena e in Reggio. Ma ciò che lo Spiegel citato dal Panciroli afferma (De cl. Leg. Interpr. l. 2, c. 50), ch’ei fosse anche in Tolosa, non v’ha, ch’io sappia, monumento che cel persuada. Credesi però, che la maggior parte di sua vita ei passasse in Padova. In qual anno ei morisse, niuno ce ne ha lasciata memoria; e forse ancora egli toccò alcun poco il secolo susseguente; ma non è in alcun modo credibile ciò che l’Alidosi afferma (Dottori bologn. App. p. 244)5 c^ie faiino i320 fosse ricevuto nel collegio de’ giudici di Bologna. Delle opere da lui scritte, che furono singolarmente brevi annotazioni sopra le Leggi, e alcuni trattati di cui ve n’ha taluno alle stampe, parlano con molta lode Bartolommeo e Alberico da Rosciate, ed altri antichi scrittori citati dal P. Sarti e dal co. Mazzucchelli Scritt. ital. t. 1, par. 2, p. 990), il quale non avendo potuto vedere i monumenti addotti dal P. Sarti, ha ripetuto ciò che poco esattamente ne han detto gli altri