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«IECOSDO 4°y Carlo, purché ciò non sia a line di tenere scuola, il possa impunemente; ma che in tal caso egli renda alla comunità que’ beni che a venne ricevuti. Di questo contratto si fa menzione ancora nell’antica Cronaca di Reggio pubblicata dal Muratori (Script. rer. ital, vol. 8, p. i 100). Guido non facea minor conto de’" Reggiani che de’ Modenesi; e fu perciò ugualmente fedele agli uni e agli altri. L’anno 1276 e l’anno 1278 il troviam con un messo dell’imperai!or Rodolfo in Ferrara e in Faenza (Sarti, p. 167). Ma forse questa non fu che una passeggera lontananza da Reggio. In fatti dovrem fra poco recare un altro monumento che nello stesso anno 1276 cel mostra in Reggio. Non così l’anno 1279 in cui egli si obbligò con nuovo contratto, dato alla luce dal P. Sarti (pars 2, p. 83), a venire a Bologna, e interpretarvi tutto il Digesto nuovo, e ciò pel prezzo di 300 lire bolognesi, che gli scolari di quella università gli promisero. Guido non si era obbligato a’ Bolognesi, se non d’interpretare tutto il nuovo Digesto; ma questa volta egli attenne più che non aveva promesso; perciocchè pare che non abbandonasse mai quella città, ove ei viveva ancora l’anno 1292 (Sarti, pars 1, p. 167); ma non sappiamo in qual anno ei morisse. Egli è autor di più opere che si annoverano dal P. Sarti, il quale osserva che quella de Jure emphyteutico, che sotto il nome di lui abbiamo alle stampe, è veramente opera di Martino da Fano. XXIV. Io ho passati sotto silenzio i nomi di moltissimi altri giureconsulti, di cui il P. Sarti, fa menzione, fioriti verso la metà del secolo xui, ’